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sabato 15 febbraio 2014

Ritornare alle origini nell'alimentazione


Analizzando approfonditamente quello che consiglia il wcrf si può notare che il consiglio di base è quello di ritornare alle origini nel modo di alimentarsi, comportandoci come tanti anni fa.
Una volta c’erano meno macchine e ci si muoveva a piedi o in bicicletta, in tanti avevano l’orto o il giardino che li impegnava fisicamente nei momenti di pausa dal lavoro o nei fine settimana. Si era più attivi, e di conseguenza lo era anche il metabolismo.
Alimentazione: tornare indietro nel tempo 

Un tempo la carne era un lusso e la si mangiava al massimo una volta la settimana, ora la troviamo in abbondanza, nei banchi dei nostri supermercati.
I cibi erano più semplici, ora si scelgono sempre più spesso per praticità o comodità cibi già preconfezionati e precotti o surgelati, fidandoci degli invitanti annunci pubblicitari, ma a volte acquistiamo non proprio dei prodotti spazzatura, ma alimenti di bassa qualità, ricchi di conservanti, coloranti e sostanze chimiche, ignari della qualità degli ingredienti e dei metodi più o meno igienici di produzione.
E’ stato stimato che il 70% delle calorie ingerite oggi proviene da alimenti che non erano presenti nei nostra alimentazione naturale.
Si dice che bisognerebbe andare al supermercato con la bisnonna e  i prodotti che lei non riconosce lasciarli nel carrello.
Le bevande zuccherate non erano così abbondanti e non se ne abusava come fanno ora tanti ragazzini, McDonald’s era sconosciuto come i suoi prodotti.
Verdura ,frutta, legumi, erano i cibi che maggiormente venivano consumati sulle nostre tavole.
E anche le carni conservate, prosciutti e salami non contenevano tutti gli additivi e conservanti che si utilizzano ora.
Il messaggio è quello di ritornare alle origini, preferire la semplicità dei cibi, se si ha la possibilità ritornare a coltivare l’orto, più un cibo è semplice più è  sintonizzato con il nostro organismo, che lo riconosce , lo digerisce e lo assimila in modo ottimale, con beneficio per la nostra salute.

Alberto

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